Recensioni di libri

Un oceano, due mari, tre continenti

Un oceano, due mari, tre continenti di Wilfried N’Sondé (traduzione di Stefania Buonamassa)
66thand2nd • romanzo storico
224 pagine
Letto su: brossura • preso da biblioteche

Voto lettura: 4 stelline
Acidità della lettrice: note forti e scure
Lo consiglierei a: chi ama i romanzi storici basati su figure vere e chi ama le letterature del mondo
Lo sconsiglierei a chi: è a disagio con le scene di violenza.

Ho terminato ieri il mio primo romanzo dell’anno (yaaaaay), che mi ha fatto fare un durissimo viaggio insieme al protagonista, Nsaku Ne Vunda – o Don Antonio Manuel. Inviato dal Re del Congo come suo ambasciatore presso il Papa con lo scopo di perorare la causa degli schiavi che venivano ammassati sulle navi e portati in Brasile dai portoghesi, questo sacerdote si imbarca su una nave francese che però per profitto prima di compiere la sua missione carica una partita di uomini da condurre in catene nel Nuovo Mondo. 

Il dignitario ha così modo di vedere con i suoi occhi le condizioni durissime e senza dignità dei suoi compatrioti, venduti come merci e trattati come bestie, durante la prima traversata dal Congo al Brasile. Ma è solo la prima parte di un viaggio che da un lato disincanterà il protagonista sulla capacità degli esseri umani di fare il volere di Dio, trovandosi alla mercé di uomini d’affari senza scrupoli, pirati, inquisitori e, infine, anche davanti al Papa, che però disilluderà le sue aspettative. Dall’altro, però, rafforzerà la sua fede, permettendogli di morire a Roma in pace, con una tale luce e dignità da essere trattato alla stregua di un santo e da essere sepolto con tutti gli onori in Santa Maria Maggiore, dove il Papa farà posizionare anche un busto in sua memoria: https://www.ultimavoce.it/un-viaggio-…

L’autore di questo romanzo, congolese, non fa sconti a nessuno nel raccontare il mondo del XVII secolo e la tratta degli schiavi, un commercio terribile in cui tutte le parti hanno colpa. Rifiutando la visione semplicistica che spesso gli americani hanno bianchi cattivi/africani vittime (basti vedere la recente “docufiction” prodotta da Jada Pinkett Smith sulla Regina Nginga), Wilfried N’Sondé non si crea scrupoli nel raccontare come gli stessi potenti congolesi accettino di buon grado di vendere dapprima gli esclusi della società e poi sempre più persone, parenti inclusi, per mero guadagno, condizione senza la quale per i conquistadores sarebbe stato molto più lento e difficile installare una macchina di vendita di esseri umani com’è accaduto sulle coste africane. E a contrasto con l’innocenza del protagonista gli stessi alti più prelati che sono ben lungi dal voler interrompere la tratta, quanto piuttosto limitare il potere di portoghesi e spagnoli e accaparrarsi una fetta dei profitti. 

Un romanzo molto tosto, ma interessante. 

La trama

Il viaggio di Nsaku Ne Vunda ha inizio nel 1583 in una notte di tempesta, nel piccolo villaggio di Boko, «una contrada di misteri e magia, dove i morti a volte si aggiravano tra i vivi in una promiscuità mistica che sfidava le leggi della ragione». Cresciuto nel rispetto degli antenati e delle tradizioni del suo popolo, studia alla scuola dei missionari nella capitale del regno del Congo, dove viene ordinato prete con il nome di don Antonio Manuel. Tornato nel villaggio natale, si dedica alla costruzione di una cappella e percorre la provincia allo scopo di convincere donne e uomini a unirsi alla comunità dei cristiani. Un destino inaspettato però lo attende. Convocato da re Alvaro II, viene nominato ambasciatore presso la Santa Sede con una missione segreta: informare il papa della tratta degli schiavi che riduce i suoi connazionali in catene. Comincia così una grande avventura attraverso un oceano, due mari e tre continenti, che lo condurrà prima in Brasile, poi in Portogallo, in Spagna e infine a Roma, tra assalti di pirati, naufragi e persecuzioni della Santa Inquisizione. Scoprirà il valore dell’amicizia e anche quello dell’amore, senza mai arrendersi anche quando la sua fede vacillerà di fronte agli orrori di cui sarà testimone. In questo romanzo intriso di compassione e umanità, N’Sondé fa rivivere un personaggio misconosciuto della Storia, un Candido africano portatore, nonostante le prove affrontate, di un messaggio intramontabile di uguaglianza, fraternità e speranza.

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